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La Storia della Parrocchia

  • Sacra Famiglia a Scerne di Pineto

La Storia della Parrocchia

La costruzione della Chiesa Sacra Famiglia risale alla fine degli anni 40 del XX secolo, nel periodo dell’immediato dopoguerra. Fortemente voluta dalla popolazione locale che sentiva grande il bisogno di comunità cristiana, inconsueta fu certamente la sua realizzazione: essa è stata edificata senza alcun intervento economico della Curia o dei governi locali, esclusivamente grazie ai contributi della popolazione elargiti mediante donazioni (di beni materiali, di denaro, di forza lavoro) ed organizzazione di eventi per la raccolta fondi (recite e mercatini). Pare che in tutta la Diocesi de Teramo-Atri soltanto due chiese siano state realizzate in questa maniera e ciò rappresenta un “dettaglio” di non poca importanza: il forte volere, da parte di una comunità, di un luogo da dedicare al culto della religione Cattolico Cristiana che ha portato la stessa comunità a realizzarlo con le proprie umili risorse (si pensi al particolare periodo storico in cui la chiesa è sorta, l’immediato dopoguerra). Dal punto di vista architettonico la chiesa è costituita da un’unica navata, orientata in direzione Nordest-SudOvest, con l’altare in asse e sopraelevato rispetto ad essa. La copertura della navata è a due falde inclinate originariamente costituita da grandi capriate di legno che sorreggevano le orditure di travi in legno ed elementi in cotto. Due piccole absidi, disposte lungo le pareti laterali, custodiscono, a nord la statua di San Gabriele dell’Addolorata e l’organo con intorno l’area per il coro; a sud le statue della Madonna Addolorata, del Sacro cuore di Gesù, di Sant’Antonio e di Gesù nel Sepolcro. Tali statue, insieme a quella della Madonna con il Bambino, attualmente posta nelle adiacenze dell’altare, sul lato destro, nell’area prima destinata a fonte battesimale, risalgono orientativamente al periodo di costruzione della chiesa. Di più recente datazione (successiva agli anni millenovecentosettanta) sono invece la statua della Sacra Famiglia, posta accanto all’ambone, a sinistra dell’altare; le rappresentazioni delle stazioni della via crucis e la bellissima statua di Gesù crocifisso, posta dietro l’altare accanto al Santissimo Sacramento. La chiesa, al suo ingresso, presenta un piccolo portico le cui colonne sorreggono il volume del campanile che si eleva distaccandosi dalla facciata e sovrastando la copertura, per alloggiare nel suo interno le campane in bronzo, anch’esse risalenti al periodo di costruzione dell’edificio e dono di alcuni membri della comunità così come è anche dono la rappresentazione in ceramica della Sacra Famiglia, posta all’esterno, sopra il portone d’ingresso alla chiesa, segno tangibile e sempre visibile della devozione del paese. A completare il prospetto principale, oltre agli elementi sopra descritti, vi sono una serie di arcatelle decorative poste a seguire la pendenza del tetto nel punti in cui la copertura poggia sulla muratura. Un piccolo cornicione decorativo, realizzato con gli stessi mattoni con cui è stata fatta la chiesa in un gioco di posature vuoto/pieno, segna il terminale in alto delle pareti laterali, seguendo il loro perimetro. Intorno agli anni 1983/85, un’importante ristrutturazione ha portato alla definizione che presenta attualmente l’edificio. L’intervento ha riguardato il consolidamento strutturale, la sostituzione dell’antica copertura in legno con quella attuale in cemento armato, l’ampliamento absidale con modifica e rifacimento dell’altare e dell’ambone, la creazione di un piccolo confessionale sul lato nord e di nuove vetrate sul lato sud, la realizzazione di nuove pavimentazioni e nuovi elementi di seduta. Tutte queste opere, realizzate a distanza di quasi 40 anni dall’edificazione della chiesa, sono state possibili grazie, nuovamente, alla generosità degli “Scernaroli” che le hanno finanziate. Arch. Claudia Catelli P.S.: Molte delle notizie sopra riportate sono state acquisite da racconti di gente del luogo che direttamente ha vissuto tali eventi. Si è a disposizione per eventuali correzioni e/o integrazioni dei fatti narrati.

CHIESA SAN GIOVANNI XXIII
Breve storia

Prefazione
Quando il nostro parroco Padre Janusz mi ha chiesto di scrivere una breve storia della nuova chiesa di Scerne dedicata al Beato Giovanni XXXIII , per un attimo sono rimasto immobile perché nella mia mente sono riapparse mille sensazioni, emozioni, momenti di gioia alternati a momenti di trepidazione. Tanti ricordi, tanti pensieri sono tornati alla memoria in un momento. Il pensiero più bello, che poi in realtà è stato il filo conduttore che ha guidati tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’opera, è stato il ricordo di una frase tratta dalla Sacra Scrittura: “tutto ciò che vuole il Signore lo compie” ( Sal. 113). Gli avvenimenti che hanno portato alla realizzazione della nuova chiesa sono iniziati nel 1979. In quegli anni il parroco di Scerne era Don Silvio De Annuntiis. La frazione stava cominciando a crescere in modo esponenziale. Molti emigrati erano tornati e avevano acquistato terreni e costruito nuove case. Iniziavano a sorgere nuove attività industriali e artigianali. La popolazione cresceva e la chiesa cominciava ad essere piccola per accogliere sempre più numerosi fedeli. Fu così che Don Silvio pensò di individuare un sito dove porre in opera una nuova chiesa per un paese in continuo sviluppo. Nel 1980, richiese ed ottenne un primo finanziamento dalla Regione Abruzzo. Copia della lettera dell’assessore regionale a Don Silvio Nel 1981, il Comune di Pineto acquisì l’area. Di quegli anni ricordo come Don Silvio seguiva con passione tutto l’iter della costruzione della nuova chiesa. Fu ricoverato in ospedale e quando andavo a visitarlo mi incaricava di fargli da portavoce. Pur costretto a restare a letto, infatti, studiava le carte e commentava con me le osservazioni da sottoporre al Comune riguardo alla progettazione. I lavori fatti in quegli anni si limitarono, purtroppo, solo alla realizzazione di parte delle fondazioni e alla costruzione di alcuni pilastri.

CHIESA SAN ROCCO
Brevi cenni storici

La chiesa, situata in una località, limitrofa a Sceme di Pineto, Torre S. Rocco, nacque nel 1955 come struttura adibita a scuola elementare, funzionante fino al 1966.
Fu chiusa successivamente per due anni, fino a quando, nel 1968, dei parrocchiani volenterosi (Giancarlo Collevecchio, Alfonso Ferretti, Giovanni Micolucci e Enzo Croce), si recarono presso il Comune di Pineto esprimendo il loro desiderio di trasformarla in luogo di culto.
Il sindaco allora in carica, il sig. Gaetano Illuminati, declinando ogni responsabilità, chiese ai signori presenti di garantire personalmente la trasformazione della scuola in chiesa.
Tali responsabili, insieme ad altri parrocchiani e con l'aiuto di Don Silvio De Annuntiis ristrutturarono la costruzione, modificandone l'interno.
La struttura della chiesa era all'inizio piuttosto scarna: l'altare era rappresentato da un semplice tavolo, c'erano solo alcune sedie, un crocifisso di legno costruito dai parrocchiani e la statua di una madonnina donata dai padri passionisti del Santuario di S. Gabriele.
La semplicità di questo luogo non ha spento né la fede, né la volontà del popolo coinvolto. La prima messa fu celebrata in occasione della Pasqua dell'anno 1969.
Negli anni seguenti con l'impegno di tutti i cittadini fu costruito l'altare, furono sostituite le sedie con i banchi presi dalla vicina chiesa parrocchiale, furono acquistati un crocifisso e la statua di S. Rocco, da allora protettore della popolazione della contrada.
La chiesa fu affidata alla Curia Vescovile di Teramo guidata da Sua Eccelenza Monsignor Abele Conigli.
Dopo tutte le trasformazioni di questi anni, oggi la contrada di Torre S. Rocco, grazie al fervore dei suoi abitanti, gode anche delle preziose reliquie di S. Rocco e della statua di Santa Lucia.
Una chiesa dalle umili origini arricchisce la nostra vita religiosa.

Simonetta Reggi — Santa Collevecchio